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martedì 27 dicembre 2011

Capitolo 7: Yesode (125 a.B.) - II Parte

“Ottimo lavoro, avete fatto davvero presto. Per essere il vostro primo incarico hai fatto un ottimo lavoro! Non era poi così difficile come sembrava, o no?” Rispose stupito Remings.
“Per noi nulla è difficile” disse baldanzosamente Kahless, mentre Samina restava in disparte.
“Ci sarà un tempo in cui dovrete mostrare ad una persona particolare il vostro rispetto. Mi riferisco al monaco di Kaos Sallisar, sulla collina a nord dell'avamposto. È colui che vi riporterà in vita qualora la vostra anima dovesse essere catturata dagli spiriti del male. Andate e mostrategli il vostro rispetto.” Aggiunse Remings notando la baldanza del fatino.
“Questa missione sembra meno cruenta” disse sorridendo Samina avvicinandosi al gruppo insieme al fratello “dobbiamo solo incontrare un monaco del Kaos”.
“Non lasciatevi ingannare dalle apparenze nel vostro percorso nulla sarà come sembra” disse Ichi scuotendo il capo e mostrando loro la direzione da prendere.
“La prossima volta prendiamo delle cavalcature” borbottò Kahless indicando successivamente un individuo nella speranza che fosse la persona indicata da Remings. “Sì, è lui” annuì Ichi.
“Signore …” Samina si era avvicina al monaco, ma fu subito interrotta.
“Bene, avete fatto molta strada per venire da me. Non fraintendetemi, mi piace ricevere visite, ma spero che non ci vedremo troppo spesso. Vedervi spesso vorrebbe infatti dire che non siete molto in salute. Voi siete soldati di difesa, il combattimento è la vostra vita! Ogni tanto, lottando contro i mostri e soccombendo, la tua anima sarà presa dalle forze oscure. L’unico modo per ritrovare la via della luce sarà quello di affidarsi ad un monaco di Kaos, ma la rinascita porterà ad un consumo di energia e vi sentirete privi di forza” disse Sallisar, come se già fosse a conoscenza della loro venuta. “Se siete stati mandati qui da Remings, evidentemente l'attuale situazione delle scorte non è buona, perciò in parte dobbiamo provvedere noi stessi. Ho sentito che manca la pelle. Dobbiamo provare a fare qualcosa. Come vedi qui si aggirano molti puma selvatici, di cui ci serve la pelle. Uccidi i puma e prendi la loro pelle.”
“Non sarà un problema” disse svogliatamente Kahless allontanandosi dal monaco “oggi mangeremo carne di puma” borbottò alla sorella.
“Non mi piacciono queste missioni, non riesco a comprenderne il senso” risposte imbronciata Samina.
“Servono a mettere alla prova le nostre abilità … prima o poi ti deciderai” disse Kahless scuotendo il capo. “Lascia fare a me, non credo che avrò bisogno del tuo aiuto.”
I due fatini giunsero nella radura dove erano presenti i puma, che avrebbero dovuto eliminare, poco distanti restavano, come sempre, ad osservarli gli altri membri del gruppo. Kahless fece segno a Samina di restare in disparte, mentre avanzava con al suo fianco il cucciolo di puma. Poco distanti da lui vi erano alcuni puma e senza farsi sentire giunse le mani per concentrarsi e far scorrere dentro di lui la forza della terra. “Cristallo Oscuro!” disse con veemenza ed a ciò seguì l’attacco dei puma contro il cristallo che si era materializzato. Con un lieve cenno della mano comandò al suo pet di attaccare i puma, la cui attenzione era monopolizzata dal cristallo, e contemporaneamente iniziò a fare esplodere il suo cosmo lasciando che un uragano azzurro accerchiasse il suo corpo “Temporale Mana!”.  Un uragano di incredibile forza si abbatte sui puma senza che potessero reagire.
Kahless si avvicinò ai corpi esanimi delle creature ed accarezzando il suo pet disse “Grazie, mio fedele compagno! Terrò con me il tuo soffio vitale, ma ora è tempo che acquisisca un nuovo amico, che si unirà a noi.” La creature scomparve lasciando posto ad un redivivo puma, su cui il fatino caricò le pellicce richieste.  “Possiamo ritornare” disse sorridendo alla sorella, che era rimasta attonita vedendo la freddezza con cui Kahless iniziava ad affrontare le battaglie.
“Sembra che tu abbia addestrato bene il giovane evocatore, vi è tanta forza che sgorga in lui” furono le parole di Kang dirette ad Ichi, che a sua volta era rimasto sorpreso dalla veloce crescita del fatino.
“Cosa state aspettando. Ho fame! Preparate qualcosa mentre consegno le pellicce” le parole pronunciate da Kahless fecero subito ricredere i compagni di avventura.
Giunti presso il monaco del Kaos furono nuovamente inviati da Remings.
“Hm, avete fatto molti progressi! Se devo essere sincero Payon mi ha chiesto di prendermi particolarmente cura di voi. Siete davvero nelle grazie del Generale. La strada a sinistra vi porta ad un manichino per le esercitazioni. A sinistra di questo manichino c'è un sentiero stretto. Seguitelo, arriverete direttamente nel cuore della valle del coraggio. Andate e quando sarete lì uccidete alcuni lupi mannari per esercitarvi.” Disse Remings dopo aver ricevuto le pelli di puma dalle mani di Kahless.
“Ci incamminiamo immediatamente” disse Kahless per poi fermarsi imbarazzato sentendo il brontolio del suo stomaco “ehm … quasi immediatamente.” Samina tentò invano di sopprimere una risatina in risposta alle parole del fratello.
Il gruppo sostò alcune decine di minuti per rifocillarsi, mangiando la carne dei puma alla brace. “Non pensavo fosse così … *gmom* … *gnom* … buona” disse Kahless mentre addentava un pezzo di carne. “Come fai ad essere così insensibile” rispose Samina mantenendo il broncio; sino ad allora non aveva mangiato molto.
“Dobbiamo essere forti … *gnom* … se vogliamo *gnom* superare le altre prove *gnom* è la nostra vita che mettiamo in gioco” disse Kahless continuando a mangiare.
“Prendi questo” disse Emily volgendosi verso Samina, sul palmo della sua mano vi era della carne secca, che prontamente il suo draghetto portò alla fatina. “Hai bisogno di mangiare per sopravvivere. Anche io adoro la natura e ne assaporo il giusto per poter continuare a vivere”
Samina cercò di abbozzare un sorriso e mordicchio la carne secca lentamente ed alla fine si unì nuovamente a Kahless per la successiva missione che li attendeva. Il paesaggio della Valle montuosa del coraggio era un inno alla natura, ma l’aumentare di strane creature l’aveva resa una zona inaccessibile alla maggior parte della popolazione. Fortunatamente la loro missione si sarebbe conclusa uccidendo solo cinque creature.
“Mmm … non sono sicuro di farcela da solo” borbottò Kahless, che iniziava a perdere coraggio man mano che si addentravano e la luce lasciava posto al buio. “Cercherò di aiutarti” disse Samina ricordando i duri allenamenti, che avevano fatto, e le raccomandazioni del loro maestro di collaborare tra loro.
Non appena si iniziarono ad intravedere i primi Lupi mannari, Kahless seguì la stessa strategia di attacco utilizzata con i Puma, ma fu necessario l’intervento di Samina per imprigionare nei ghiacci le creature e consentire a Kahless di attaccarli nuovamente con il temporale mana. “Diventano sempre più forti ed è difficile riuscire ad eliminarli subito” disse il fatino dopo aver catturato lo spirito della nuova creatura. “Perché devi sempre legare a te nuove creature?” chiese una lamentosa Samina.
“Io non li lego a me, ma porto onore a queste creature che hanno combattuto per restare in vita. Il Dio Endendros consente loro di tornare a combattere” rispose risentito Kahless.
Samina evitò di insistere e si avvio con lui nuovamente da Remings.

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