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martedì 27 dicembre 2011

Capitolo 6: La Terra di Horus (125 a.B.) - II Parte

Yesode – Zone Rurali – Giorno 5 dell´Avvento
“È giunto il tempo di andare” Ichi osservava le due fate ancora intente a terminare i preparativi prima del viaggio.
“Ma bisogna pagarla per avere un sorriso o ha perso i denti?” Samina osservava il cupo sacerdote, che durante il lungo periodo di addestramento non li aveva mai degnati di un sorriso. I capelli color oro di Ichi stonavano con quella tunica nera e quello sguardo talvolta privo di luce.
“Secondo me non li lava da una vita e saranno talmente neri che è meglio non mostrarli ridendo” Kahless d’altro canto non era ancora riuscito a legare con il loro precettore e si chiedeva come mai a loro fosse stato assegnato un umano. “Forse se non fossimo arrivati tardi il giorno della assegnazione, ci sarebbe capitato qualcuno più simpatico … tu e la storia del bruchino che aveva perso la madre” la voce di Kahless era diventata un sussurro per non farsi sentire dal sacerdote e consentire a sua sorella di sentire questi ultimi apprezzamenti.
Ichi scuoteva il capo nel sentire le lamentele dei due “Se non erro siete stati messi a conoscenza del vostro destino sin dal primo giorno ed è scritto che dovrete presentarvi da Marad presso l’Avamposto Kuznez”
“Ehm .. se proprio è scritto così … credo che dobbiamo fare presto, quindi non dovrebbe farci perdere tempo” Kahless fece una linguaccia dopo aver risposto ad Ichi e raccolse da terra il suo zainetto.
Samina osservò per un istante il paesaggio e i luoghi del suo paese natio “ma torneremo giusto?” una piccola lacrima rigava il dolce volto della fata.
“Io sarò con voi per fare in modo che siano più alte le vostre speranze di sopravvivenza” il tono apparentemente freddo di Ichi nascondeva forse il desiderio di accudire le due future reclute, non avrebbe permesso che nuovamente morissero membri della sua squadra.
I tre si incamminarono verso l’Avamposto, ognuno di loro con sogni e speranze diverse. Ichi manteneva la sua imperturbabilità, Kahless manteneva il broncio mentre Samina saltellava osservando le bellezze della natura.


La Fattoria della Terra di Horus – Giorno 7 dell´Avvento
“Jana hai provveduto a prendere le pozioni ed i medicamenti dall’alchimista Serina?” Martok si voltò verso la ragazza, che aveva inviato da Serina per procurarsi tutto ciò che era utile per le prime missioni che doveva effettuare Worf. La ragazza, dopo il primo duello di allenamento con Worf, si era chiusa in se stessa pur continuando a prendere parte alle attività della squadra.
“Certo che le ho prese” Jana risposte con tono stizzito “le avevo portato le erbe richiestemi ed ha provveduto a darmi ciò che ci serve, anche se non credo che ne avremo bisogno dato il livello delle missioni che dovremo svolgere” portò il suo sguardo su Worf.
“Erbe?” disse Worf sorpreso, cercando di non dare troppa importanza alle occhiate irritate di Jana.
“La Naturrra è la nosstrra guida e ci fornisssce tutto ciò di cui abbiamo bisssogno” rispose R’meorr con tono pacato “L’alchimista Ssserina non fa altrrro che trrramutarrre i frrrutti della naturrra in pozioni, unguenti e medicamenti che possssono essssere d’aiuto alle sssquadrrre della legione.” Worf annuì sentendo la spiegazione di R’meorr.
“Ora mettiamoci in marcia dobbiamo incontrare l’istruttore Bess per la prima prova di ammissione nella legione. Solo dopo aver superato le prove sarai a tutti gli effetti membro della Settima Squadra” pronunciate le parole, Martok si voltò verso Worf per poi mettersi in marcia per raggiungere l’area nella prossimità della fattoria della Terra di Horus non molto lontano dal campo di addestramento.
Il gruppo giunse presso l’istruttore Bess, a cui fu presentato Worf; Martok tenne a precisare che Worf si era da poco indottrinato nella sacra arte del combattimento.
“Cosa? Non sei ancora stato a caccia? Non te la senti di fare l'esame di ammissione? Non preoccuparti! Con il mio aiuto anche tu diventerai un buon legionario. Ce la farai, io credo in te. Per prima cosa devi uccidere tre cuccioli di Moray. Sei pronto?”  Bess fu molto sorpreso nel sentire che Worf non aveva mai fatto battute di caccia.

“Sì.” Worf rispose con fermezza senza mostrare alcun timore.
“Adesso è davvero semplice: tra le creature evocate da Alzeria, il capo dei caucasi, i cuccioli di Moray sono i più facili da sconfiggere.” Bess annuendo nel sentire la voce sicura di Worf lo indirizzò inizialmente verso i cuccioli di Moray, congedandolo in attesa del ritorno con la prova del successo della missione, che sarebbe consistita nel reperire tre tendini di quelle creature.
Worf tornò al suo gruppo descrivendo la missione che avrebbe dovuto superare ed esprimendo i suoi dubbi non conoscendo le fattezze delle creature che avrebbe dovuto eliminare.
“Non preoccuparti, siamo qui per aiutarti” fu la risposta di Martok, che condusse il gruppo sul luogo in cui erano presenti un folto numero di cuccioli di Moray. Osservandoli Worf ebbe modo di constatare la somiglianza con la creatura che si era avvicinata a lui la notte del suo arrivo. “Inizia pure” disse Martok prendendo una fiaschetta di bloodwine ed indicando alle ragazze di sedersi a loro volta.
“Non eravamo una squadra?” disse Worf con un tono poco convinto.
“Infatti faremo il tifo per te e cerca di fare presto” rispose Martok prontamente “quindi non perdere tempo!”
Worf scosse il capo ed iniziò ad osservare i cuccioli di Moray, se era riuscito ad abbatterne uno senza avere alcuna conoscenza delle arti belliche, sicuramente non sarebbe stato difficile. Comunque per precauzione decise di attaccarli singolarmente, preferendo quelli che erano più distanti dai gruppi per evitare una attacco di massa. Non fu difficile eliminare tre cuccioli ed asportare con il pugnale il tendine come richiesto dall’istruttore Bess. “Finito” disse Worf sorridendo avvicinandosi al gruppo.
“Ci hai messo troppo tempo” rispose Martok osservando l’ombra che una asticella di legno posta perpendicolarmente al suolo produceva su esso. “Principiante” ridendo divertito “ed ora vai a consegnare il tuo bottino a Bess.”
Worf con passo celere si presentò nuovamente al cospetto di Bess. “Sono veramente fiero di Azelria! Le sono grato per il fatto che, per amore delle reclute, abbia evocato dei mostri deboli. Inoltre gli elastici tendini dei Moray ben si adattano alla creazione di corde per archi. Ah, sei tornato. Come procede la caccia ai cuccioli di Moray? L'incarico non è troppo difficile, vero?” disse Bess vedendolo ritornare.
“Veramente ho portato con me il bottino richiesto” rispose Worf
“Benissimo! Non era poi così difficile come pensavi, o no? A volte, essere negligenti potrebbe essere pericoloso! Ma non devi farti intimidire da questo.”  Disse soddisfatto Bess osservando i tendini trovati. “Bene, bene! Se continui così presto potrai diventare un legionario delle Truppe Bianche! Il tuo prossimo compito consiste nell'uccidere i Moray e fare bottino di cinque dei loro tendini! “ continuò a spiegare Bess consigliandogli di ritornare dove aveva svolto con successo la prima missione.
“Sì, ho capito!” rispose Worf “ma alla fine della prova mi verrà dato un sigillo?” ricordando quanto gli aveva riferito Martok.
“Cosa?! Ti serve un sigillo? Bene bene! Non appena avrai completato questo incarico, ti darò un sigillo. Promesso! Non sapevamo che si sarebbero presentati così in tanti quando abbiamo indetto il reclutamento. Quindi ora dobbiamo venirne a capo. Con i tendini di Moray possiamo costruire degli ottimi archi.” Rispose Bess.
Non fu difficile per Worf trovare i Moray, poiché sembrava essere loro abitudine presidiare le zone dove mandavano i cuccioli a svezzare cacciando. Osservò per un istante la squadra che continuava a bivaccare e poi iniziò nuovamente con la stessa tattica ad eliminare il primo Moray.  Spinto dalla consapevolezza di sé che man mano aumentava, cercò di uccidere contemporaneamente due Moray, ma l’esito fu disastroso e Martok dovette intervenire lanciando da lontano la sua ascia, il colpo d’ascia fu magistrale e uno dei due Moray cadde a terra stordito, così Worf poté eliminarli entrambi. Da lontano Martok scosse il capo con disapprovazione per la negligenza mostrata e la pochezza della strategia mostrata. Ferito nell’orgoglio Worf decise di provare ad uccidere gli ultimi due senza alcun aiuto; inizialmente l’approccio fu goffo ed i Moray iniziarono ad attaccarlo con veemenza, fortunatamente con lo scudo riusciva a parere i colpi.
“NOOOO!!!” gridò vedendo Martok alzarsi per aiutarlo nuovamente, il sangue iniziò a ribollire per la rabbia ed il suo corpo iniziò a dibattersi in una danza selvaggia spinto dal vento di sangue che turbinava dentro lui; non ebbe molto tempo per comprendere, ma quando si riebbe poté constatare che i due Moray erano stati uccisi.  Si soffermò ad osservare la scena ed infine prese gli ultimi tendini, mentre Martok lo osservava compiaciuto alzando la sua fiaschetta di bloodwine in segno di successo. In tutto quel frangente le due ragazze erano rimaste ad osservare più o meno interessate, sicuramente per Jana tutto ciò era una perdita di tempo.
Worf si incamminò nuovamente con il suo bottino verso l’istruttore Bess. “Ah... Mi manca Azelria. Tutte le nostre speranze sono riposte in lei! Potente equitazione! Apparizione eccezionale! Che nulla la faccia cadere! Ma Gripan sostiene che il Generale Oliver sia ancora più forte. E se questo fosse vero? Guarda se l'incarico è stato portato a termine. Ti sei procurato tutti i tendini di Moray?“ chiese Bess vedendolo sopraggiungere
“Sì, ho con me quanto richiesto” disse Worf senza esitazione.
“Oh! Hai portato esattamente cinque tendini di Moray! Worf, saranno di grande aiuto ai tuoi successori. Presso i legionari di Lonbaley, gli anziani sono sempre a disposizione dei giovani. Bene! Prendi il mio sigillo e recati da Iblin. Iblin si trova laggiù, sopra la collina all'incrocio. Da Iblin riceverai un altro sigillo, li dovrai portare entrambi all'artificiere Gripan.“ disse Bess indicandogli come raggiungere Iblin.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Veramente stupendo!

Rex Barron ha detto...

Grazie mille, spero di continuare un giorno :)