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martedì 27 dicembre 2011

Capitolo 6: La Terra di Horus (125 a.B.) - VIII Parte

Lago Nosrati – Alla Ricerca di Charles
Arrivati nell’area antistante il lago, R’meorr salì su uno degli alberi per poter verificare la presenza della sagoma del ragazzo, che stavano cercando. La zona che volgeva verso la foresta Torent era stranamente piena di imenotteri pungitori e non sembravano mostrare evidenza della presenza di uomini, quindi R’meorr decise di spostare la sua attenzione verso le acque del lago. “Mi sembrrra di vederrre qualcuno galleggiarrre nell’acqua” disse rivolgendosi agli altri componenti della squadra.
Il gruppo si avvicinò alla sagoma entrando nelle acque del lago per evitare di essere attaccato dalle api e dalle vespe presenti. “Sei tu Charles?” disse con voce profonda Martok.
“*blubb* Aiuto! *blubb* Ah! Roxellan ti ha mandato a cercarmi? Puoi aiutarmi?” rispose il ragazzo, che appariva in difficoltà.
Worf si avvicinò subito al giovane per aiutarlo a tenersi a galla.
“Grazie! *blubblub* Le api... Ho così tanta paura che non riesco ad uscire dall'acqua.” singhiozzò Charles “Le api non mi piacciono. Quando ero piccolo sono stato punto da tantissime api. *blubb* Questi insetti attaccano in sciami”
“Hai per caso tu l’oggetto, di cui ha bisogno Roxellan?” chiese Martok al giovane che si stava riprendendo dallo shock.
“Dunque, l'oggetto... Ora non ce l'ho con me. Dovrebbe averlo Dianne. Deve averlo sicuramente lei! Prova a trovare Dianne.” Rispose Charles.
“Dove sarebbe Dianne?” disse prontamente Worf.
“Ieri io e Dianne siamo fuggiti insieme dalle api che ci inseguivano e lei era con me. All'ultimo istante ho evitato le api e mi sono tuffato in acqua. Dianne è rimasta improvvisamente da sola. Perciò non so dove sia. Ma deve essere sicuramente qui da qualche parte, no? Ho un vago ricordo di lei che correva verso ovest.” Si fermò Charles iniziando a piangere.
“Mmm…” borbottò Martok “ad Ovest c’è il territorio dei Kapak e per raggiungerla dobbiamo superare gli imenotteri” disse osservando la piana che si presentava dinanzi loro “Worf tu distoglierai quelle creature, mentre Jana con le sue arti oscure le supererà sfruttando il tuo diversivo. R’meorr tu appostati su quell’albero in modo da dare supporto ai due in caso di bisogno”.
Tutti annuirono ad eccezione di Jana, che non appariva convinta delle scelte fatte, poiché doveva ancora abituarsi al lavoro di squadra. Worf iniziò ad attaccare senza attendere, che la compagna si convincesse delle istruzioni date da Martok; la spada iniziò a girare vorticosamente intorno a lui creando un vortice infernale, che paralizzava le api e le vespe presenti. R’meorr dalla cima dell’albero fece scoccare le sue frecce creando una pioggia di frecce in grado di colpire le sole creature paralizzate senza arrecare alcun danno a Worf.  “Cosa aspetti?!?” disse Worf voltandosi verso Jana, che era ancora immobile.
“Vado, Vado!” disse sbuffando per poi scomparire agli occhi del gruppo divenendo invisibile.
Sfruttando il diversivo creato dai compagni di squadra e la sua capacità di rendersi invisibile per alcuni secondi, Jana riuscì a superare gli imenotteri che si affollavano intorno alla riva del Lago. Avanzando sempre più verso l’interno iniziò a scorgere la sagoma di una figura impaurita. “Sei tu Dianne?” disse arrivata vicino alla giovane.
“Chi sei?” rispose la ragazza continuando a singhiozzare “ero insieme al mio compagno di pattuglia Charles, ma mi ha abbandonata scappando”
“Mi ha mandato Charles a riprenderti, dopo avermi indicato la zona dove potevi essere” rispose Jana “Io sono Jana della settima squadra. Hai per caso con te l’oggetto trovato da Zerakan?”
“Cosa? L'oggetto? Sei venuta per prenderlo? Quindi non per salvarmi?” sospirò Dianne “Hm! Jana, mi vuoi piantare in asso come Charles?” disse la giovane iniziando a piangere “Ti prego, aiutami, non abbandonarmi! Ho tanta paura delle api”
“Non ho mai detto di volerti lasciare” rispose stizzita Jana, anche se i continui pianti della giovane, le inducevano un forte desiderio di abbandonarla in quel posto.
“Grazie di cuore! Degli altri insetti non ho così tanta paura, ma le api da fiore sono davvero spaventose! Voglio tornare velocemente indietro! Da Charles intendo.” Rispose rincuorata Dianne.
“Mmm” borbottò Jana “resta in silenzio e seguimi” iniziando a ripercorrere a ritroso la strada che l’aveva condotta da Dianne e prestando attenzione all’eventuale presenza di api o vespe. Il primo tratto fu percorso abbastanza celermente, ma man mano che si avvicinavano al lago, le sagome delle creature e dei suoi compagni di squadra che continuavano a combatterle si facevano più nitide. Jana fece cenno alla ragazza di fermarsi ed iniziò ad analizzare l’ambiente circostante per individuare la strategia da seguire ed evitare che la ragazza fosse attaccata. “Restami vicina e non guardarmi mai” disse Jana con tono perentorio che non ammetteva repliche, dal canto suo Dianne non poté che accettare le condizioni impostele.
Jana iniziò a camminare sicura, seguita da Dianne, per poi fermarsi poco distante dal primo gruppo di imenotteri “Che il Sacro Dio dell’Oscurità Pendatron possa cingermi con le fiamme oscure e possedere la mia anima incutendo timore a coloro che ostacolano i miei passi” disse Jana solennemente, iniziando a camminare mentre una strana coltre oscura sembrava proteggerla ed il suo sguardo si riempiva d’odio. Le creature che la incrociavano indietreggiavano impaurite, la stessa Dianne, che aveva promesso di non guardare, la seguiva tremante.
Worf, che continuava a combattere, si fermò per un istante notando uno strano movimento delle creature. “Cosa succede?” disse ad alta voce per farsi sentire da R’meorr.
“È una tecnica di Jana, non guarrrdarrrla” rispose prontamente la felinide “lasssscia che il ssssuo ccccorpo sia perrrrvasssso dalle fiamme osssscure e gli esseri intimoriti rifuggono dalla sua vista. Ssssolo un forrrte dolorrre può sssspingerrrre qualcuno a legarrrsi all’osssscurrrità”
Jana, non appena si rese conto, che si stava avvicinando agli altri, lasciò che le fiamme oscure andassero a scemare per evitare effetti sui suoi compagni di squadra. “Dianne puoi ora aprire gli occhi” disse Jana una volta giunte sulla riva sicura del lago dove erano ad attenderle Martok e Charles. “Ora puoi consegnarci l’oggetto” aggiunse repentinamente osservando la giovane, che sembrava riprendersi dal trauma subito.
“Oddio! Veramente! Charles ti ha davvero detto che sono io a possedere l'oggetto? Io quell'oggetto non l'ho mai visto. Hm! Non credevo che Charles fosse un uomo del genere. Per quanto mi ricordo, l'oggetto lo ha sempre avuto lui. Lo ha sicuramente lui.” Rispose Dianne spostando lo sguardo su Charles, mentre i membri della squadra, ricongiunta con l’arrivo di Worf e R’meorr, li osservavano irritati.
“Hm... Ora che me lo dici, potrebbe perfino essere così. Non lo so. Ho la sensazione di aver perso la memoria, o qualcosa del genere. Hmm... forse è dovuto allo shock causato dalle api...” rispose Charles imbarazzato, notando che l’attenzione di tutti si era spostata su di lui. “Che cosa posso fare? Se vado da Roxellan, verrò sicuramente punito. Lo so! Se completerò gli incarichi più importanti della pattuglia di ricognizione, forse Roxellan non sarà più così tanto arrabbiata con me. Devo trovare il veleno contenuto nel pungiglione delle api, prelevarlo e consegnarlo a Roxellan! Potresti portarmi i loro pungiglioni?” disse Charles supplichevole.
“Non so se andrà bene, ma proviamoci!” rispose Worf cogliendo di sorpresa Jana, che avrebbe preferito lanciare Charles tra gli imenotteri.
“Ah! Ti ringrazio tantissimo, sei il mio salvatore! Veramente... Roxellan è una persona che incute molto timore.” Disse rincuorato Charles, anche se la sua affermazione non sembrò aver convinto i presenti.
Worf si avvicinò all’altro versante della riva ed iniziò a recidere dai corpi inermi delle creature precedentemente uccise i pungiglioni, come gli era stato richiesto. Poco dopo Worf tornò da Charles e gli consegnò i pungiglioni richiesti.
“Ecco, prendi questa bottiglia di veleno. Certo, è un'arma molto importante per la pattuglia di ricognizione, ma la affiderò a te. Portala a Roxellan. Dille che ritroverò l'oggetto perduto e che glielo consegnerò. Riferiscile anche che mi dispiace moltissimo e che Dianne non ha alcuna colpa! Mi ha semplicemente seguito. Dille tutto per favore. Conto su di te!” disse Charles al gruppo prima che le loro strade si dividessero.

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