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martedì 27 dicembre 2011

Capitolo 6: La Terra di Horus (125 a.B.) - III Parte

La Fattoria della Terra di Horus – La caccia ai cinghiali
L’Istruttore Iblin non era distante dalla posizione della sua squadra, quindi lo raggiunse presto e poté presentarsi per sostenere la seconda prova.
“Abbiamo poco da mangiare. Tu ti devi procurare il tuo! Ma non preoccuparti! Ce la facciamo. Siamo soldati Valorian orgogliosi! Vedi quel terreno là dinnanzi a te? Quella è la tua possibilità! Uccidi otto cuccioli di cinghiale.“  Disse Iblin
“Sì.“ rispose senza esitazione per poi avviarsi verso il campo coltivato. I cuccioli disponibili erano moltissimi, si chiedeva come mai ci fosse tanta difficoltà a procurarsi il cibo, ma non era il tempo di farsi domande ed iniziò a concentrarsi per ripetere la Danza selvaggia del vento di sangue in modo da terminare celermente la missione. Non fu difficile in breve tempo sbarazzarsi dei cuccioli di cinghiale ed ebbe, anche, modo di mettere in pratica altre tecniche mostrategli da Martok durante il breve, ma intenso, periodo di addestramento, riuscendo ad attaccare in modo più efficace e quindi a provocare più danni (Attacco di Precisione).
Worf ritornò da Iblin, che sembrava assorto nei suoi pensieri, che esprimeva a voce alta. “Quanti uomini ci sono, in questo piccolo paese di contadini, adatti ad essere reclutati nella Legione? Anche se entrassero nella Legione... Gli uomini temono ancora la leggenda del Male...Mi chiedo se si possano accettare nella Legione uomini provenienti dal luogo d'origine del leggendario Male. Ah, eccoti! Hai procurato la carne di cinghiale?“ disse Iblin vedendolo sopraggiungere.
“Sì, non ho avuto grosse difficoltà, ve ne erano in abbondanza nella fattoria e non opponevano grossa resistenza” rispose Worf con voce ferma.
“Sei stato veloce. Mi piace questa tenera carne di cinghiale! Bene, la metto da parte! Diventerà un importante alimento per i nostri legionari. Bel lavoro, Worf! A quanto pare anche in un villaggio così piccolo ci sono avversari potenti.” Disse Iblin sentendo le sue affermazioni per poi continuare “Qui dovrebbe essere pieno di cinghiali dal canino dorato. Si dice che da poco potrebbero esserci anche mostri mutati. Credo che dovremmo verificarlo. Vedi i cinghiali là davanti? Elimina i cinghiali e impossessati di tre canini dorati.”
“Sono già in viaggio.” Rispose Worf, scuotendo il capo, non essendo molto convinto di quanto asseriva l’istruttore “non mi sembrano molto lucidi questi individui” borbottò allontanandosi per ritornare alla fattoria. Come aveva potuto notare in precedenza, i cinghiali condividevano la zona dei loro stessi cuccioli, per tale motivo non risultava difficile cacciarli. Nel ritornare indietro Martok si era raccomandato di non lasciare lì i corpi dei tre cinghiali, poiché la loro carne sarebbe stata utile a loro in successive missioni. Comunque, anche in questo caso, le prede non sembravano tanto forti, così Worf decise di continuare ad allenarsi mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti. Il primo cinghiale fu colpito con un Attacco di Precisione, a cui fecero seguito altri fendenti nello stesso punto della prima ferita; il sangue copioso che uscì indebolì subito il cinghiale (Ferita Aperta), che fu successivamente abbattuto senza difficoltà. Worf, come richiesto da Iblin, aprì la bocca del cinghiale e constatò che realmente vi erano dei canini dorati. La scoperta non lo sorprese eccessivamente, essendo lui stesso in un mondo che gli sembrava surreale, quindi portò a termine la missione uccidendo i restanti due.
“Stai perdendo troppo tempo ad ammirarli” borbottò Martok vedendolo arrivare lentamente con i tre cinghiali sulle spalle “un tipo grosso come te che non riesce a sostenere il peso di tre bestiole” continuò Martok burlandosi di lui divertito, mentre Jana sbadigliava annoiata.
“Perché non ammettete, che aspettavate questa occasione per venire a bivaccare” rispose scherzando Worf, dopo aver lanciato i tre cinghiali ai piedi di Martok.
“Ora ti lamenti, ma ricordati di questo momento, quando ci troveremo a camminare per lunghe giornate e ci sarà difficile procacciarci del cibo, forse, allora, mi implorerai di darti questa buona carne essiccata” rispose Martok
“jerky?” disse Worf istintivamente, nella sua mente affiorò questa parola, forse era comune in qualche supermercato che frequentava, ma come sempre ad ogni ricordo seguiva l’oblio.
Martok lo osservò non comprendendo il significato di quella parola “La carne viene tagliata seguendo i contorni naturali e gli strati dei muscoli, successivamente le strisce di carne si essiccano al sole. Data la tua curiosità provvederai tu con Jana a questa cosa. Ora non perdere tempo e sbrigati con Iblin.”
“Cosa?!?” Jana si destò sentendo le parole di Martok, ma i suoi ardori furono subito raffreddati dallo sguardo di Martok che non ammetteva replica.
Worf evitò di voltarsi verso Jana e si diresse nuovamente verso Iblin.
“Ma allora è proprio vero, no? Forse lo è, perché è il luogo in cui nasce il Male? Negli ultimi tempi accadono molte cose strane. Aaah... Sei tornato! Hai preso i canini dorati?” chiese Iblin speranzoso, vedendolo sopraggiungere; Worf annuì mostrandogli i tre canini dorati.
“Oh, brillano veramente d'oro! Le voci sui mostri mutati quindi sono vere? Questo è davvero strano. È curioso anche che i cinghiali, che in realtà vivono nella foresta oscura, siano arrivati fino a qui. Come sempre hai fatto un bel lavoro, hai portato a termine il mio incarico in modo eccezionale! Prendi il mio sigillo e consegnalo a Gripan, insieme a quello di Bess.” Disse Iblin consegnando il sigillo a Worf. “Fermo!” aggiunse improvvisamente l’istruttore “Sei meglio di quanto pensassi! Riusciresti a catturare addirittura il re dei cinghiali là di fronte! Li vedi i fratelli cinghiali Jombo e Jembo, che stanno correndo in mezzo alla fattoria? Uccidine uno, strappagli il canino e portalo al vagabondo, che sta seduto dietro a Moldun. È una persona un po' difficile, ma sicuramente ti saprà dare informazioni molto utili.“
“Sì” accettò la missione Worf, mantenendo il suo tono sicuro; più combatteva e più iniziava ad aver fiducia nei suoi mezzi.
“In realtà questa persona è un maestro che si nasconde nel campo d'allenamento. Le sue abilità ti impressioneranno, siano esse battaglie con la spada o magia. È davvero velocissimo, ma nessuno sa chi è veramente. Parla poco ed è molto freddo e tenebroso, a parte Anelros, l'indovino cieco, tutti lo evitano. Come al solito questa persona colleziona oggetti strani. Se tu gli portassi i canini del re dei cinghiali, quantomeno avresti la possibilità di parlare con lui.” Aggiunse Iblin prima di congedarsi da Worf.
Worf tornò alla sua squadra e raccontò loro quello che gli aveva chiesto Iblin. “Koloth” disse Martok sputando a terra “Worf ricorda che un guerriero non può vincere ogni battaglia e non sempre potrai salvare tutti coloro a cui tieni” per poi continuare a rivolgersi a lui “un guerriero deve dimostrare la sua forza anche rialzandosi dopo una sconfitta che ha ferito il tuo corpo ed il tuo animo. Un tempo egli è stato un guerriero valoroso, un leader, un eroe che si sacrificava per gli altri, ma anche lui è capitolato” Martok si fermò notando il volto di Jana adombrasi a quelle parole per poi allontanarsi chiudendosi nella sua sofferenza. “Ora è una vecchia spugna, riesce solo a bere ed imprecare contro tutti e tutto”
“Un uomo non può cambiare del tutto e dimenticare ciò che era” rispose Worf cercando con lo sguardo Jana, ormai distante da loro.
“Forse hai ragione, ma lo scoprirai solo quando avrai terminato questa missione … non ti sarà facile, poiché non sono semplici cinghiali, quindi non ti distrarre” disse Martok, che poi si voltò verso R’meorr facendole segno di andare da Jana. La felinide lentamente si avvicinò alla ragazza, che inizialmente rifiutò la sua mano, ma poi stranamente si lasciò andare ad un lungo pianto.
Worf non riusciva ancora a comprendere quale fosse il legame tra i tre e cosa avesse reso Jana così diffidente e soprattutto timorosa di condividere la gioia con gli altri. Lasciò solo per un istante che i suoi pensieri si concentrassero sulla compagna di squadra per poi incamminarsi nuovamente verso la Fattoria. Non sembrava una impresa facile trovare questi fratelli cinghiali per lui tutti erano uguali, ma improvvisamente udì un potente grugnito e si voltò. Di fronte a lui si ergeva una figura maestosa, mai avrebbe immaginato che quegli animali potessero raggiungere tali dimensioni.
“Vieni qui bello!” disse Worf spavaldo convinto di poter subito prevalere contro quell’essere, ma le sue previsioni furono subito smentite dal primo impatto con Jombo, che lo scaraventò violentemente contro un albero. Worf cerò subito di rialzarsi, ma prima che ci riuscisse, fu colpito nuovamente. Il corpo iniziava a dolergli, aveva compreso che nel momento in cui si era convinto di essere più forte, aveva segnato la sua possibile sconfitta. Non avrebbe mai più sottovalutato un avversario.
“Maledizione!!!!” gridò vedendo Jombo caricare nuovamente, sapeva che nessuno lo avrebbe aiutato, Martok era stato chiaro. Questa volta fu il suo ruggito a far tremare l’ambiente circostante, il suo desiderio di non essere sopraffatto. Il suo Urlo della volontà di ferro paralizzò per un istante Jombo, il tempo necessario affinché potesse assumere la Posizione di difesa. L’impatto fu violentissimo, ma Worf non cedette, anzi trovò la forza di colpire con una ginocchiata la spalla del cinghiale facendolo grugnire dal dolore (Rimedio). Il sangue ribolliva con veemenza dentro di lui, era un bruciore ed un desiderio di battaglia, che non aveva provato neanche allenandosi contro Martok … ora lui era solo contro un suo primo rivale.
“Propagazione Infernale” gridò scagliando la sua arma in aria per poi con un balzo riprenderla mentre cadeva perpendicolarmente con la punta sul corpo di Jombo. L’impatto fu tremendo a causa dell’ulteriore accelerazione data dalla spinta del suo corpo. Quello che era uno dei capi dei cinghiali, ora sarebbe stato solo un ricordo di quelle zone e forse, un giorno, nessuno avrebbe creduto alla sua esistenza. Si fermò un attimo ad osservarlo, gli strappò il canino e poi decise di seppellirlo. Sentiva che era doveroso rendere omaggio al suo primo valoroso rivale, seppur fosse una bestia.
Ritornò dal gruppo per dire loro cosa fosse successo, sanguinava leggermente, ma non volle fermarsi e decise di avvantaggiarsi per conoscere questo misterioso guerriero.

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