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martedì 27 dicembre 2011

Capitolo 6: La Terra di Horus (125 a.B.) - IX Parte

La Terra di Horus – Granaio
La squadra fece ritornò nella zona sorvegliata da Karus e Roxellan.
“Questo luogo è reale? È inquietante che non ci sia nessuno con cui parlare... forse è dovuto al fatto che ci troviamo nel luogo in cui nasce il Male? Ai tempi in cui qui infuriavano i cinghiali, anche i Goblin sollevarono una rivolta... In fondo questo luogo è... Hm?! Siete tornati? Siete da soli. Ciò significa che non lo avete trovato?” disse Roxellan vedendo sopraggiungere la settima squadra. 
“Charles è rimasto nella zona del Lago e ci ha dato questo da consegnarti, pregandoti di dirti che Dianne non ha alcuna colpa.” rispose Martok consegnando a Roxellan la bottiglia ricevuta.
“E dov'è l'oggetto!?” disse la donna allarmata.
“Sembra che sia stato perso” aggiunse prontamente Worf.
“Coooosa? Perso? Che stupido! Con questa bottiglia di veleno vorrebbe scusarsi e mi manda a dire che vuole ritrovarlo da solo? Questo Charles ha di nuovo combinato un pasticcio...” Roxellan rispose evidenziando il suo disappunto per quanto era accaduto. “Forse mi potreste aiutare nuovamente.” Mormora “Lanciatori di pietre, assalitori e persino addestratori di lupi... Sono estremamente organizzati per essere dei Goblin. Cosa stanno tramando? Dobbiamo avere più informazioni sulla loro forza militare! Recati al granaio ed abbatti sette lanciatori di pietre e sette assalitori. Fatti un'idea della loro forza! “
I membri della squadra si guardarono un istante incerti sul da farsi, solo Jana sembrava sicura nel mostrare il suo dissenso.
“Potrebbe essere un utile allenamento” disse infine Martok.
“Lo faremo” aggiunse Worf voltandosi verso Roxellan, che attendeva una risposta.
“Fatti un'idea della loro forza. Sarebbe bene che tu riuscissi a scoprire chi è il comandante! Ho un buon presentimento...Quando hai finito questa ricerca, uccidi il comandante e scaccia i Goblin dai campi...” furono le ultime frasi pronunciate da Roxellan prima che il gruppo si avviasse verso la zona del Granaio dove erano stati avvistati i Goblin.
La squadra arrivata in prossimità dell’area del Granaio, iniziò a distinguere chiaramente le figure di Goblin che riuscivano a manipolare la volontà dei Lupi.
“Chi sarebbero quegli esseri?” chiese Worf, mantenendo il tono di voce basso per non destare i lupi che circondavano la zona.
“Sono gli Allenatori di Lupi dei Kapak, una razza Goblin molto abile nel manipolare la volontà di alcuni animali” disse Martok in risposta al quesito di Worf “Se vogliamo portare a termine la missione velocemente, dobbiamo seguire la stessa strategia usata per gli imenotteri pungitori” Martok volse lo sguardo verso Jana, che avrebbe avuto un ruolo fondamentale anche in questa missione.
“Sembra che senza di me non riuscite a fare molto” sbottò Jana con un tono di voce falsamente infastidito.
“O forse vogliamo mettere alla prova le tue capacità” rise di rimando Martok in risposta alla provocazione della ragazza. “Ricorda che dobbiamo solo verificare l’entità delle loro forze e se è presente il loro comandante. Worf e R’meorr creeranno il diversivo per aprire il blocco creato dai lupi, ma poi starà a te nasconderti senza farti scoprire.”
I tre annuirono alle parole di Martok ed iniziarono ad avanzare verso i Lupi dal lato più coperto, in modo da non essere attaccati subito in massa. Appena fu possibile discernere dei piccoli gruppi R’meorr fece partire una pioggia di frecce, a cui seguì il vortice infernale di Worf per i lupi e i loro allenatori, che erano sopravvissuti al primo attacco. Sfruttando il vantaggio acquisito, Jana si rese invisibile introducendosi tra le fila nemiche.
Jana, prima che terminasse l’effetto dell’invisibilità, si fermò nascondendosi tra i cespugli; fece una giravolta e cingendo le mani disse “Mantello di Pendatron”. Il suo aspetto si adeguò immediatamente all’ambiente circostante.
La zona interna era protetta da Lanciatori di pietre dei Kapak ed assalitori dei Kapak; la loro andatura sembrava molto strana, quasi come se le loro menti fossero controllate da altri. Jana continuò a restare immobile attendendo che si mostrasse il loro Comandante e fortunatamente l’attesa non fu vana, poiché un Goblin che li sovrastava fisicamente, accompagnato da due guardie, iniziò a girare il campo interno verificando il comportamento dei suoi sottoposti, che si spostavano al suo passaggio. Le creature, non in numero eccessivo, sembravano intente a cercare qualcosa nel campo.
Acquisite le informazioni, che erano state richieste per la missione, Jana ritornò doveva aveva lasciato i due compagni, che erano ancora alle prese con i lupi.
Martok diede subito il segnale di ritirata al sopraggiungere di Jana e, dopo una valutazione interna alla squadra di quanto era stato scoperto, si diressero nuovamente verso Roxellan. 
“Ho la sensazione che la faccenda prenderà davvero una brutta piega! Accanto all'allenatore dei lupi c'erano anche lanciatori di pietre ed aggressori?!” brontola “Cosa diavolo sta succedendo?!” disse Roxellan sentendo il rapporto della squadra da parte di Jana. “Allora non è vero che hanno così tanti guerrieri e la loro forza militare non è poi così sconvolgente? Hai avuto la sensazione che stiano cercando qualcosa, più che voler combattere? Proprio come pensavo, c'era un comandante che si chiama Kellakpi, eh?! E sembrava che i Goblin fossero quasi posseduti? Cosa sta succedendo? Bel lavoro comunque!” aggiunse complimentandosi con la squadra “Non vorrei che tutto sia legato all’oggetto che ha scoperto Zerakan.”
“Purtroppo l’averlo dato a Charles, non si è rilevata una buona idea” brontolò Martok.
“Bene! Adesso che le indagini si sono concluse possiamo iniziare a riconquistare il granaio per i contadini che vivono qui! Ora vi affido l'ultimo incarico che dovrete portare a termine in questa regione! Correte al granaio, uccidete Kellakpi e distruggete così l'organizzazione dei Goblin. Noi ci occuperemo del resto, d'accordo?!” disse Roxellan risoluta.
“Ehm … possiamo iniziare … ci occuperemo del resto. Ma cosa sta blaterando” disse stizzita Jana verso i membri del gruppo “Noi facciamo il lavoro sporco e loro ne prendono i meriti?”
“Jana per raggiungere il nostro obiettivo, non ha importanza se dobbiamo fare anche questo” disse risoluto Martok, accarezzando paternamente il volto della ragazza.
“D’accordo” rispose Worf a nome del gruppo interpretando il volere del loro capo squadra.

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